ArancinA, rigorosamente con la A finale per i palermitani che la chiamano così perché la forma è tonda come quella di un’arancia e perché è tanto buona e quindi va declinata al femminile, come si usa fare qui per riferirsi alle cose belle, da quelle alimentari alle suppellettili; così il tonno diventa ‘a tunnina, gli orecchini le orecchine, ecc… Nella Sicilia orientale, tra Catania e Messina le chiamano arancini e quindi l’arancinA diventa l’arancinO. Per S. Lucia, insieme alla cuccia se ne producono in quantità industriale in quasi tutte le case e chi non ha il tempo di prepararle le acquista al bar, ma non può esimersi dal mangiarle. Il leggero variare della forma è di norma spia di un condimento diverso: tonde al ragù, appuntite al burro e prosciutto. Ma attenzione, soprattutto nel giorno dedicato alla Santa, non acquistatele mai senza prima esservi informati sul il ripieno, perché, vi garantisco, potreste trovarle anche imbottite di nutella! Se volete provare a farle in casa, eccovi la ricetta, una ricetta, però, senza uova.
Ingredienti per 15 arancine
500 g riso per arancine o timballi
80 g di pecorino grattugiato
30 g di burro
1 piccola cipolla
1 bustina di zafferano
sale q.b.
Per il ripieno
200 g di carne tritata (100 g bovina e 100 g suina)
100 g di provola o caciocavallo a cubetti
80 g di piselli piccoli
50-60 g di concentrato di pomodoro
30 g di burro
100 ml di vino rosso
1 cipolla
1 carota
½ costa di sedano
sale e pepe q.b.
olio di oliva
Per impanare e friggere
farina e pangrattato fresco q.b.
olio d’oliva abbondante
Affetta sottilmente la cipolla, falla rosolare in una casseruola con il burro e aggiungi il riso irrorandolo con mestoli di brodo caldo. A metà cottura unisci lo zafferano sciolto con un po’ d’acqua e termina la cottura aggiungi il pecorino grattugiato mescolando e amalgamando fino a quando l’acqua sarà completamente assorbita e il risotto molto asciutto e appiccicoso. In questo modo l’amido rimarrà nella pentola e si potrà evitare di aggiungere le uova. Lascia raffreddare il riso nella pentola senza coperchio o distendilo su un piatto capiente. Nel frattempo cuoci i piselli in un tegamino con un cucchiaio d’olio e due bicchieri d’acqua, per una decina di minuti. Prepara un ragù ristretto: affetta finemente la cipolla e soffriggila con qualche cucchiaio d’olio, aggiungi la carne, falla rosolare a fuoco vivace e sfumala col vino. Diluisci il concentrato di pomodoro in un bicchiere d’acqua e versalo nel tegame con la carne, con un pizzico di sale e pepe. Fai cuocere a fuoco dolce per 15-20 minuti. Unisci i piselli e mescola tutto. Affetta a cubetti la provola o il caciocavallo. Prima di iniziare a formare le arancine bagnati le mani, questo eviterà che il riso si appiccichi troppo e faciliterà la lavorazione. Prendi una buona quantità di riso (come per formare un’arancia) e schiacciala sul palmo della mano un po’ racchiusa, formando uno strato sottile. Adagia nell’incavo che si formerà (o che farai tu col dito) un cucchiaio di ragù e qualche cubetto di formaggio; chiudi, poi, con dell’altro riso e forma una bella arancina, anzi, tante belle arancine! Quando avrai finito, passa ogni singola arancina in una ciotolina con la farina mescolata con un po’ d’acqua, poi nel pangrattato fresco e friggile per pochi minuti in una pentola dal bordo alto in abbondante olio bollente. Quando si saranno dorate estraile con un mestolo forato e adagiale su carta assorbente. Non vi resta che mangiarle!
Non li ho mai fatti ma mi piacerebbe provare e questa è una ricetta collaudata!! Grazie!!!
RispondiEliminaFranci
Farei scorpacciate di queste elena sono troppo godurioseeeeeee!!baci,imma
RispondiEliminaE che arancinA sia!!! Uhm.. come vorrei essere a Palermo oggi più del solito :-) Buon Santa Lucia e buona scorpacciata, abbracci
RispondiEliminae un pò che dico di provare a fare le arancine ... una volta in sicilia ne mangiai tre belli grossi mi piacquero tantissimo...mi salvo la ricetta un giorno li voglio realizzare anche io...complimenti
RispondiEliminalia
non le ho mai fatte, ma mi segno la ricetta... grazie
RispondiEliminaE come resistere?? Due mie amiche siciliane me le hanno preparate classiche, con prosciutto, con salmone, con burro...e per finire con nutella. Ho rischiato di scoppiare...ma dire di no è impossibile!
RispondiEliminaQuesta versione senza uova è interessante...e forse "più leggera"... :P
che bontà....ma io non le devo assaggiare???!!!!già pititto mi venne.....mmmhhhhh
RispondiEliminaMeraviglia unica, queste tue arancine :-) ogni volta che le vedo o le mangio il ricordo va a una meravigliosa vacanza in sicilia con le mie amiche...Complimenti elena!
RispondiEliminaun saluto affettuoso
simo
che deliziaaaaaaaaaa!!! sono golosa di arancini...
RispondiEliminaVolevo fare anch'io le arancine x Santa Lucia.. ma il tempo manca! Mi consolo felicemente con questa tua foto!! Fai venire un'acquolina...!
RispondiEliminacomunque li si chiami sono sempre superlativi come sapore :P
RispondiEliminacomplimenti!
buona giornata
Il buono e il bello di queste meraviglie e mangiarle sul posto!!!!! Ma visto che non è possibile per il momento mi sà che li proverò a fare sono consì invitanti! bacii
RispondiEliminaL'arancinA è una delle meraviglie della "nostra" bellissima Sicilia.
RispondiEliminaMi piace l'idea della declinatazione al femminile per le cose belle. :)
Anche nella parte sud della sicilia di solito li chiamiamo Arancini o Arancino al singolare, non sapevo che dalle vostre parti si preparano questi per Santa Lucia, da noi si preparano i "Cuddureddi di Santa Lucia" (biscotti poveri)! Grazie per la buonissima ricetta e per avermi ricordato che oggi è festa! ahahah
RispondiEliminaL'arancina è rigorosamente femminile....oggi è un tripudio, tantissime ricette, tutte valide e ottime!
RispondiEliminascusi.... per e senza piselli!! qui le chiamano arancini al maschile! qualcuno al femminile.. ma sempre quelle sono dai :-P
RispondiEliminanon li ho mai fatti in casa, ma sono una meraviglia da mangiare!! :) questa cosa della A finale non la sapevo!
RispondiEliminasono perfette! si vede che le conosci bene!!!e cmq non le chiamerò più arancini, prometto!<3
RispondiEliminal'arancina è sempre uno spettacolo, comunque venga condita o chiamata :))
RispondiEliminaChe meraviglia...senza uova sono gustosissime ugualmente, un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaSei una grande, buon Santa Lucia
RispondiEliminalo sai che queste specialità mi fanno impazzire, vero? Qualunque sia il loro nome sono delle cose sublimi! un abbraccio....
RispondiEliminaCiao Elena! Questo genere di street-food mi fa impazzire, vivrei solo di questo! Io li ho sempre chiamati Arancini, al maschile...hai fatto bene a precisare! Evviva Santa Lucia che anche da me, a Lodi, si festeggia e si aspetta quasi come il Natale! Figurati che mia madre mi regala ancora vassoietti di dolci...eheheheheh... un bacione!
RispondiEliminaLucen exquisitos una tradición Italiana me encanta,abrazos y abrazos.
RispondiEliminainteressante sapere che sono legate alla festa di S.Lucia! ad ogni modo o arancino o arancinA sono buonissime!
RispondiEliminaRicordo che quando le postai mi corregesti il genere.. io le scrissi al maschile come mi fu riferito dal catanese che mi insegnò a farle e me le fcesti scrivere al femminile :) oltre alla differenza di genere, trovo però anche una differenza di ripieno. Il catanese mi insegnò che di solito quelle a piramide sono al ragù e le tonde sono al burro. In ogni caso, tonde o a punta, sono sempre speciali.. :)
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