Continuando il filone della cucina tradizionale regionale, ritorno nella mia isola e nella mia cucina per preparare un piatto tipico palermitano lo sfincione. Si tratta di una pizza spugnosa e alta, condita tradizionalmente con salsa di pomodoro, mollica, cipolla, caciocavallo e acciughe ma che può prestarsi a diverse varianti per incontrare il gusto di tutti (con e senza acciughe, con e senza formaggio, con e senza salsiccia) l’importante è che sia rigorosamente infornato nel forno a legna. A Palermo lo sfincione, che in passato costituiva il cibo tipico delle feste natalizie e della festa della Madonna, è diventato onnipresente e fa parte del cosiddetto “mangiare di strada” poiché viene folcloristicamente venduto, oltre che in rosticceria, da venditori ambulanti che, a bordo delle loro lambrette Ape (qui note come a lapa o anche u lapinu) ne pubblicizzano e ne offrono la vendita decantandone, con l’abbanniata (cioè a voce alta) le qualità “chi ciavuru! Uora uora u sfurnavi! Tu u culuri c’ha taliari! Vossia ven’ a mancia! sunnu cuosi ra bella vieru!!...” (che profumo! Proprio adesso l’ho sfornato! Devi guardare il colore! Vossignoria venga a mangiare! Queste sono cose fatte bene!). È ovvio che senza il “pruvulazzu” (polvere) raccolto dal lapino nei vari quartieri, mancherà quel sapore di città, valore aggiunto, e che se non siete forniti di forno a legna il risultato non sarà uguale a quello dello sfincionaro, ma potete comunque provare a prepararlo nel forno di casa a una temperatura piuttosto alta.
Ingredienti per due teglie da 6 porzioni:
Per l’impasto: 500 g di farina 0, 500 g di farina di grano duro rimacinata, 20 g di lievito di birra, ½ litro di acqua tiepida, ½ bicchiere d’olio, 1 cucchiaio di zucchero, 1 cucchiaio di sale.
Per il condimento: 2 cipolle, 700 g di pomodoro pelato a pezzetti, 400 g di caciocavallo fresco a cubetti, 300 g di caciocavallo semi-stagionato grattugiato, 8 filetti di sarde salate, 300 g di salsiccia, 100 g di pane grattugiato, origano, sale.
1. Versa le farine su un piano da lavoro e unisci lo zucchero, il lievito sminuzzato e un po’ d’acqua tiepida. Impasta con le mani fino ad ottenere un impasto compatto e aggiungendo poco alla volta pizzichi di sale, olio e acqua tiepida. Lavora l’impasto energicamente, sollevandolo e ruotandolo sul piano da lavoro fino ad ottenere una palla compatta ed elastica. Appena vedrai nella pasta le bollicine di lievitazione, trasferisci l’impasto in una ciotola capiente infarinata e coprilo con un plaid. Dopo un tempo di riposo di circa 2 ore al calduccio, la pasta sarà raddoppiata di volume, segno dell’avvenuta lievitazione.
2. Pulisci, affetta le cipolle e soffriggile nell’olio caldo, unisci il pomodoro pelato, regola di sale e fai cuocere per circa 15 minuti. Quando sta per terminare il tempo di lievitazione accendi il forno alla temperatura massima (250°- 300°C), in modo che si riscaldi per bene.
3. Sciacqua le sarde e spezzettale. Ungi con l’olio 2 teglie rettangolari e spolverizza il fondo con un po’ di pangrattato. Dividi l’impasto lievitato in due parti e adagiale nelle rispettive teglie spingendolo verso i bordi (ci vorrà un po’ di pazienza, perché l’impasto tenderà a convergere verso il cento) e considerando un’altezza di 2 cm. Punzecchia la pasta con i rebbi di una forchetta e condiscila con la salsa, una buona manciata di origano, il caciocavallo a cubetti, le sarde, pezzetti di salsiccia e infine il pangrattato, il caciocavallo grattugiato e un filo d’olio. Lascia che la pasta lieviti per altri 15-20 minuti, poi inforna e fai cuocere per 20-25 minuti e sentirai… “ chi ciàvuru”!
Ciao, abbiamo appena trovato il tuo blog e ci piace molto. Anche a noi piace molto la cucina tradizionale oltre che naturalmente sperimentare. Questo sfincione mi sembra veramente sfizioso e appetitoso. Voglio provare a prepararlo, anche se, come dici tu, mancherà del vero gusto Sicilia. Ciao Simona e Claudia
RispondiEliminaNella tua cucina si ritrova sempre quel sapore caratteristico della tradizione, quei racconti che ti lasciano incollata al monitor e con la mente tra le nuvole. Davvero complimenti, grazie a te sto conoscendo una regione che purtroppo non ho mai visitato. Baci. Terry.
RispondiEliminaCiao! lo abbiamo assaggiato per la prima volta proprio nei dintorni di Palermo..e ce ne siamo innamorate! abbiamo provato a rifarlo..con discreto successo! ma l'originale rimane il migliore (anche nelle sue infinite varianti)
RispondiEliminaun bacione
Carissima Elena, la mia pausa lavorativa "forzata" era per due giorni (giovedì e venerdì), fra un paio di mesi avrò si tanto tempo libero e chissà che non ne potrei approfittare per visitare la tua terra.. che dire non so che augurarmi! Anche la tua situazione lavorativa non è delle migliori, seguo con attenzione le vicende che riguardano la scuola e le sue riforme! Con una persona come te, la scuola non sa cosa si perde... peccato! Baci. Buona Giornata.
RispondiEliminaTerry
Chissu è u sfinciuni fatto dà bedda mia...chi ciauru...u pititto mi fa veniri!
RispondiEliminaCiao! Meraviglioso! Leggendo gli ingredienti mi è venuta subito una fame!! Che bella l'Italia con le sue tradizioni e le sue usanze!! Speriamo di non perderle mai! Peccato però non conoscerle tutte! Quindi grazie per averci regalato questo piatto!!
RispondiEliminaCiao cara, grazie di essere passata da me, complimenti mi piace il tuo blog e questa è un'ottima ricetta.
RispondiEliminaun abbraccio
che libidine con questo ripieno golosissssimo!!!
RispondiEliminaCiao Elena, grazie della tua visita e piacere di conoscerti!! Straordinario e gustosissimo questo piatto; ne avevo sentito parlare, e ora che vedo il risultato, mi copio la ritetta, grazie!!! MI iscrivo come tua sostenitrice. . . a presto!
RispondiEliminama che bello questo blog!
RispondiEliminaa presto!!!
...mai assaggiato...da buona lombarda doc, ehehehehehe!
RispondiEliminaMa deve essere davvero buonissimo...
Buona serata!
che meraviglia questo blog!
RispondiEliminalo sfincione! saranno anni che non lo mangiamo...ti rubiamo subitosubito la ricetta!
Buonasera,
RispondiEliminail mio nome è Anna e faccio parte dello staff del sito di Smilla ( http://smillamagazine.com/ricette/ ), un aggregatore che offre una rassegna stampa quotidiana degli articoli pubblicati su siti di informazione e blog e che recentemente ha aperto un canale dedicato alla cucina.
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Cordialmente
Anna P
P.S: scusa per aver utilizzato il modulo dei commenti ma non ho trovato una sezione contatti
arrivo da t eroprio alla ricerca dellos sfincione, e ...ma è bellissimo qui!
RispondiElimina...ummm...mi pare di sentirne l'odore!!! l'aspetto è proprio come quello che fa mia nonna!
RispondiEliminaposso averne un morso??